Mamma con bambino che piange

Baby blues: non confondiamolo con la depressione post partum

In cosa consiste il baby blues? E perché è diverso dalla depressione post-partum?

Un bambino rende perfetta la tua felicità”, “Non appena guardi il tuo bambino dopo il parto, tutto il dolore è dimenticato”, “Il sorriso del tuo cucciolo vale ogni difficoltà”... Dai, alzi la mano chi almeno una volta non si è sentita dire frasi di questo tipo!
L’immagine ideale della neomamma felice e sempre radiosa (che viene veicolata prima della nascita del piccolo) rischia di essere un po' fuorviante.




Infatti, spesso( poco dopo la nascita) accade proprio il contrario: 8 madri su 10 nei primi giorni insieme al piccolo soffrono di baby blues (leggi il nostro articolo: I primi giorni a casa col bambino appena nato: e ora che si fa? ) e di solito questo malumore colpisce in modo del tutto imprevisto. Ma niente panico: come arriva, poi se ne va.

In questo articolo ti spieghiamo proprio quali sintomi possono essere associati al baby blues, quali sono le cause che lo potrebbero far insorgere e cosa puoi fare al riguardo.

Scoprirai anche dove sta la differenza con la depressione post-partum, perché, come già saprai, i due termini sono spesso usati erroneamente come sinonimi.

Baby blues: i sintomi

Il baby blues compare nei primi tre-cinque giorni dopo la nascita e può durare tra un giorno e una settimana. Di norma, i sintomi scompaiono da soli dopo poco tempo, a volte anche dopo poche ore. Poiché il baby blues spesso si manifesta con delle crisi di pianto improvvise, si parla anche dei cosiddetti “giorni del pianto”. Inoltre, possono manifestarsi anche i seguenti sintomi:


  • Sconforto

  • Emotività labile

  • Sbalzi d'umore

  • Irritabilità e aggressività (mai provate prima)

  • Ansia

  • Preoccupazione per il tuo bambino e per il futuro

  • Difficoltà a concentrarsi

  • Insonnia lieve

  • Perdita di appetito.

Baby blues: le cause


Il verificarsi del baby blues non significa affatto che tu non sia felice della nascita del tuo bambino, che sia un'ingrata o una cattiva madre, ma dipende da una causa fisica molto semplice.

Il motivo è il forte calo ormonale dopo il parto, che fa precipitare per un breve periodo il tuo umore sotto i piedi.


Quindi il baby blues non è un disturbo psicologico, ma fa parte del normale processo di cambiamento nel tuo corpo.
Infatti, i livelli di estrogeni e di progesterone sono molto alti nelle donne in gravidanza: essi servono per esempio per la crescita placentare, così come per la struttura del rivestimento uterino e preparano il corpo per la produzione di latte.Tuttavia questi ormoni, hanno anche un impatto sul tuo stato d'animo: gli estrogeni stabilizzano il tuo umore, mentre il progesterone ha un effetto rilassante e ansiolitico. Se la concentrazione di questi due ormoni diminuisce rapidamente dopo il parto, ti sentirai triste e depressa, fino a quando il tuo equilibrio ormonale non tornerà al valore normale dopo pochi giorni.


Non dimentichiamo che l'incertezza sulla tua nuova condizione di mamma può peggiorare ulteriormente i sintomi. Probabilmente sei troppo stanca perché il tuo bambino chiede di te ogni due ore, e ancora non hai assimilato questa sua dipendenza. Forse non ti senti molto a tuo agio nel tuo corpo a causa delle perdite post-parto e della pancia che ancora mostra i segni della gravidanza, o semplicemente sei preoccupata di non essere all'altezza del tuo nuovo ruolo di madre.
A volte un bel pianto o una bella dormita sono la soluzione ideale per rilasciare tutta questa tensione accumulata.

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Baby blues: i rimedi naturali


Dal momento che il baby blues non è una malattia, non sono disponibili cure mediche, né sono necessarie. I sintomi di solito migliorano da soli dopo pochi giorni. Tuttavia, ci sono alcune cose che possono aiutarti a superare la fase del baby blues:


  • Riposo e sonno sufficienti
    : Il proverbio “Domani è un altro giorno” in questo caso è vero: dormici su, riposati, ti sveglierai rigenerata nel corpo e nella mente.

  • Auto-accettazione: Molte donne si sentono in colpa perché ora che il bambino è tra le loro braccia, non si sentono felici. Anche tu ti chiedi perché non senti immediatamente quella forte connessione emotiva con tuo figlio di cui si parla così spesso. Cerca di accettare lo stato attuale come del tutto normale e non farti venire inutili sensi di colpa. Non appena il tuo livello ormonale si sarà stabilizzato, ti sentirai di nuovo bene e una volta che tu e il tuo piccolo vi conoscerete meglio, la stretta connessione si creerà automaticamente.

  • Confidati con qualcuno: Non devi passare questo periodo da sola! Affida i tuoi sentimenti a una persona che ti è vicina, che sia il partner, tua madre o un'amica. Anche la tua ostetrica è un buon contatto: dopotutto, da esperta, vede ogni giorno donne che si trovano ad affrontare gli stessi problemi.

  • Comprensione dall'esterno: L'ultima cosa che puoi tollerare ora sono i rimproveri o l'incomprensione di chi ti sta intorno. Una parola di conforto e un abbraccio, invece, possono fare piccoli miracoli e mostrarti che non devi fingere.

  • Sostegno esterno: in questa fase in cui sei sottoposta ad uno stress fisico e mentale, non aver paura a chiedere aiuto. La collaborazione in casa da parte del tuo compagno, un pasto cucinato dai nonni o un’amica che ti vada a fare la spesa, sono piccoli gesti che possono essere di grande sollievo.

  • Stretto contatto con il tuo bambino: Usa il periodo del puerperio per trascorrere molto tempo con il tuo bambino. Il contatto skin to skin in particolare è molto importante per stabilire il legame tra te e il piccino. Quindi concedigli coccole extra, soprattutto se non stai allattando.


Se i sintomi non scompaiono da soli, questo può essere un segnale dell'inizio della depressione postpartum. A differenza del baby blues, è una malattia che nei casi più gravi può includere anche pensieri di suicidio o infanticidio. Pertanto, in ogni caso, consulta un medico se vedi che il malumore dura più di una settimana.

Lo sapevi? Anche gli uomini possono soffrire di baby blues. Le cause non sono ancora state del tutto chiarite, ma secondo lo stato attuale della ricerca la mancanza di sonno, lo stress, le richieste eccessive e le difficoltà nell'adattarsi al nuovo ruolo di padre sembrano essere i fattori più influenti. I sintomi sono simili a quelli delle madri: tristezza diffusa, insonnia, aggressività e paura di non riuscire a soddisfare le aspettative. Anche i papà dovrebbero assolutamente consultare un medico se il baby blues persiste.


Ti auguriamo che i “giorni di pianto” passino velocemente e che tu possa guardare di nuovo positivamente al futuro insieme al tuo cucciolo!

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